Bonus famiglia: domande fino al 30 giugno per il contributo da 1500 euro

Le domande, che è già possibile inoltrare, possono essere presentate esclusivamente online.

Bonus famiglia: domande fino al 30 giugno per il contributo da 1500 euro
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Bonus famiglia: fino al 30 giugno possibile presentare le domande per il contributo da 1500 euro per i nuovi nati o adottati.

Bonus famiglia: domande fino al 30 giugno

Le famiglie con Isee non superiore a 22.000 euro, residenza in Lombardia da cinque anni e in  condizione di ‘vulnerabilità’ e ‘fragilità’ (in cui la donna si trovi cioè in stato di gravidanza, oppure in caso di adozione) fino al 30 giugno possono presentare domanda per ottenere i 1.500 euro del ‘Bonus Famiglia 2019’.

Nel caso di gravidanze o adozioni gemellari, il contributo è moltiplicato per il numero dei figli. La misura è alternativa ad analoghe iniziative comunali e statali.

Come presentare la richiesta

Le domande, che è già possibile inoltrare, possono essere presentate esclusivamente online, sul sito www.bandi.servizirl.it.  È necessario registrarsi o autenticarsi al sito attraverso il Sistema pubblico di identità digitale (Spid) o la Carta nazionale/regionale dei servizi (Cns, Crs), allegando la scheda di avvenuto colloquio per la valutazione dello stato di vulnerabilità.

Risorse per i differenti territori

Le risorse sono già state assegnate alle Ats, in base al numero di donne residenti, in età compresa tra i 15 e 49 anni, e al numero di nascite risultanti dall’ultimo dato Istat disponibile, secondo questa ripartizione:

Bergamo: 615.903 euro;
Brianza: 650.717 euro;
Brescia: 638.750 euro;
Insubria: 755.189 euro;
Milano: 1.904.203 euro;
Montagna: 175.034 euro;
Pavia: 272.352 euro;
Val Padana: 394.010 euro.

La verifica dei requisiti

“Ricordo – precisa l’assessore Piani – che il compito di istruire le domande, verificare i requisiti e liquidare i contributi nei limiti del budget assegnato è stato affidato proprio alle Agenzia di tutela della salute(Ats), in collaborazione con la rete dei soggetti pubblici e privati (comuni, centri di aiuto alla vita, consultori accreditati e a contratto) presenti nei diversi territori”.

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