Non è un paese per disabili: off limits stazione e Teatro alle Vigne

Due storie di barriere architettoniche: una di queste con un lieto fine, mentre per la stazione si resta in attesa.

Non è un paese per disabili: off limits stazione e Teatro alle Vigne
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Non è un paese per disabili: fioccano le denunce per la mancata possibilità di fruizione per i disabili a Lodi.

Non è un paese per disabili

Due denunce in merito alle barriere architettoniche in due luoghi chiavi della città di Lodi. La situazione più incresciosa riguarda senza dubbio l'ascensore per i disabili in stazione a Lodi. Per la precisione l'ascensore c'è, ma risulta ancora fuori servizio. A constatarlo è stato il presidente dell’Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili), Enrico Agosti. A seguito di un sopralluogo presso lo scalo ferroviario è stata verificata la mancata funzionalità dell'ascensore, fondamentale per l'accesso alla rete ferroviaria per i disabili. Ad agosto 2017 Rfi aveva precisato che i lavori erano stati ultimati e che il collaudo sarebbe avvenuto a settembre.

Teatro alle Vigne

Un altro problema similare ha coinvolto il Teatro alle Vigne in questo caso la questione ha interessato un giovane poeta che per esibirsi sul palco ha sempre trovato gli accessi sbarrati. A lanciare l'appello è stata Alessandra Casula, avvocato di professione in lotta per la difesa dei diritti di suo figlio affetto da una grave disabilità motoria. Federico Bonifati, 24 anni, detto Leone non è soltanto un attore ma anche colui che cura i testi degli spettacoli. In occasione della prima di “È tutto un grande mistero” Federico doveva salire sul palco, ma da solo non ci sarebbe riuscito. La madre sottolinea quanto questo genere di manovre siano pericolose, inoltre il giovane deve sempre dipendere dalla disponibilità di qualche amico per accedere alle prove. In quel punto il Comune aveva promesso di costruire una rampa, ma non se ne è fatto nulla, ha denunciato la Casula.

Intervento del Comune

In questo caso, però, l'appello della donna è stato prontamente raccolto dopo che si era rivolta direttamente - mediante la sua pagina fb - alle massime autorità comunali con queste parole: "Federico Leone Bonifati è uno scrittore, un poeta, uno che vuole stare sul palcoscenico. Lui ama il teatro, anzi, al teatro deve la sua vita. Qualche tempo fa, questo giovane uomo non voleva più vivere. Non toccava cibo ed era stravolto dalla rabbia e dalla tristezza! Poi, un giorno, il suo professor Camuri gli ha suggerito di scrivere e di dedicarsi al teatro e così, il Leone ha cominciato a sfornare una poesia o un racconto a settimana, sognando trame e personaggi... e gli è tornato l’appetito. Oggi c’erano le prove, al Teatro Alle Vigne di Lodi, ma Federico ha dovuto aspettare che qualcuno lo sollevasse e gli facesse superare quei sei gradini che lo separavano dal suo palcoscenico. Purtroppo sua madre è uno stupido, inutile e debolissimo essere umano, che non riesce a sollevarlo da sola, su per quelle scale, così ostili e poco accoglienti verso i poeti."

Il grido è stato ascoltato

Almeno una delle due vicende pare essersi conclusa bene, 22 ore fa Alessandra Casula pubblicava sui propri social un ringraziamento al Comune, per la solerzia con la quale si è attivato per risolvere il problema: "Ringrazio, con tutto il cuore, il Comune di Lodi e in modo particolare l’assessore Claudia Rizzi! Siamo felicissimi e stupefatti per la sensibilità e la velocità con la quale è stata data una risposta al nostro problema! Bene! Che bello! ❤️ grazie ❤️ un passo aventi verso #lodiaccessibile."

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