Baffi chiede l'impegno della Regione nel ridurre la produzione di rifiuti urbani

"Una regione all'avanguardia come la nostra non si può accontentare di mantenere stabile la produzione dei rifiuti".

Baffi chiede l'impegno della Regione nel ridurre la produzione di rifiuti urbani
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Baffi, Italia Viva: “Rifiuti, va invertita la tendenza: riduciamo la produzione”.

Gli emendamenti presentati da Baffi

“Esprimo soddisfazione per l’accoglimento dei tre emendamenti migliorativi che ho presentato oggi in Consiglio regionale: l’obiettivo principale del nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti deve essere la riduzione della produzione pro-capite”, dichiara la Consigliera Baffi.

Discussa oggi in aula la Proposta di Atto Amministrativo n. 26 ‘Atto di indirizzi ai sensi del comma 3, dell’articolo 19 della L.R. 12 dicembre 2003, n. 26 in materia di programmazione della gestione dei rifiuti e delle bonifiche “Piano verso l’economia circolare”. I tre emendamenti presentati dalla Consigliera Patrizia Baffi di Italia Viva hanno integrato e migliorato i contenuti del testo con riferimento agli impegni già assunti in tema di fanghi da depurazione, alla tutela delle aree di particolare fragilità e rilevanza per il sistema idrico ed alla necessità di individuare misure ambiziose per la riduzione della produzione dei rifiuti.

Riduzione della produzione di rifiuti una priorità

“Ho chiesto che nel nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) di Regione Lombardia venga posta come chiara priorità la riduzione della produzione di rifiuti, a partire dalla plastica e dai rifiuti di tipo alimentare”, prosegue la Consigliera Baffi.

I dati attualmente a disposizione evidenziano che tra il 2013 e il 2017 la produzione complessiva di rifiuti in Lombardia è rimasta costante (circa 4,7 milioni di tonnellate all’anno), dopo che negli anni precedenti vi erano stati sensibili aumenti.

Regione Lombardia deve puntare a ridurre la produzione

“Io ritengo doveroso che una Regione all’avanguardia come la nostra non si possa accontentare di mantenere stabile la produzione dei rifiuti, ma che debba porre traguardi più alti anche in materia ambientale: pertanto è necessario che gli obiettivi del PRGR indichino una chiara inversione di tendenza, prevedendo la riduzione della produzione individuale di rifiuti, a partire da plastica e rifiuti alimentari. La plastica è un tema fondamentale, poiché la sua produzione incide anche sui cambiamenti climatici. Per quanto riguarda invece i rifiuti alimentari, è prioritario che il nuovo PRGR prenda in esame l’intera filiera (produzione, distribuzione e consumo), anziché concentrarsi solo sulla distribuzione, così come avvenuto fino ad oggi.”, conclude la Consigliera Patrizia Baffi di Italia Viva.

I dati

In Lombardia nel 2017 sono stati prodotti 4.685.488,73 tonnellate di rifiuti urbani. Il dato sulla produzione pro-capite, espresso per il 2017 in 466,9 chilogrammi per abitante, pur essendo ben al di sotto della media nazionale (489,2) conferma nell’ultimo quinquennio un andamento di costante stabilità. Di seguito, il dato sulla produzione di rifiuti urbani in Lombardia nel 2017, ripartito per Provincia: Varese (415.486), Como (283.220), Sondrio (83.995), Milano (1.500.123), Bergamo (493.503), Brescia (639.127), Pavia (275.992), Cremona (168.394), Mantova (209.048), Lecco (158.317), Lodi (98.014), Monza e Brianza (360.309).

Con riferimento allo stato di emergenza climatica e ambientale che interessa anche la nostra Regione, oltre a proseguire l’impegno sull’innalzamento dei target di riciclo dei rifiuti urbani e da imballaggio, occorre riportare con decisione al centro del dibattito il tema della riduzione della produzione di rifiuti a partire da quelli che hanno maggiore impatto sull’ambiente, che nel caso della plastica consentirebbe anche una riduzione in termini di consumo di petrolio e di emissioni di CO2 (il consumo italiano di plastica necessita dell’equivalente di 104 milioni di barili di petrolio in termini di energia necessaria per la produzione ed emette 46,3 milioni di tonnellate di CO2). In tal senso andrebbero perseguiti obiettivi più ambiziosi anche nella lotta allo spreco alimentare, con iniziative più incisive lungo tutta la filiera (produzione, distribuzione e consumo).

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